Un giorno farò dipingere tutto
Due sconosciuti, incontrandosi sul filo di una causalità ispirata dal bisogno inconscio di unire le proprie solitudini, raccontano, sullo sfondo dei resti di un antico mulino delle saline di Marsala, i loro momenti di sconforto, le loro sfide impossibili, la crisi, in apparenza irreversibile, di ogni residua speranza.
Attraverso gli appunti del loro viaggio esistenziale, ora più radi, ora più densi, ricercano risposte nella memoria e nel presente.
Il valore centrale è quello del coraggio, spinta della persona che può cambiarne la struttura ed il modo di relazionarsi col mondo.
Da una parte un sopravvissuto all'elettroshock, dall'altra un uomo che ha appena perduto il suo
lavoro, intorno lo spettacolo della natura che dovremmo proteggere e di cui ci dimentichiamo vagando nelle pieghe dei nostri abissi interiori.
L'unica opportunità di riscatto non può che derivare dalla capacità della persona, eterno valore universale, di trovare risposte dentro di sé, anche quando tutto sembra irrimediabilmente perduto, coniugando nel quotidiano le sue migliori attitudini per migliorare il mondo che la circonda: l'ottimismo incrollabile, il coraggio, la passione, la fantasia, la leggerezza, la cooperazione e il senso di responsabilità sociale. Per continuare a vivere guardando al bene comune come irrinunciabile priorità, senza smettere di coltivare i propri sogni, magari chiedendo aiuto a Dylan Dog per difenderci dai meravigliosi abissi del quotidiano.
Commenti 2
Chiedo scusa...e comunque é con piacere che apprezzo questo ottimo lavoro. Grazie, Vittorio.
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