Ipotesi d'opera (studi per un ritratto al tempo dei due papi)

Ipotesi d'opera (studi per un ritratto al tempo dei due papi)

Juan Muñoz (Madrid, 16 giugno 1953 – Santa Eulària des Riu, 28 agosto 2001) sosteneva che solo due cose sono impossibili da rappresentare: il presente e la morte. L'unico modo per poter parlare di loro è renderle assenti.
Quest’opera prede le mosse da questa citazione per parlare del presente e ( si serve) fa riferimento ad un personaggio " fuori dal tempo" perché non più vivente e non più "mediatico", soprattutto dopo la rapidissima conclusione dei processi di beatificazione e successiva canonizzazione, che hanno prodotto un’iconografia ufficiale edulcorata che ha completamente spinto fuori campo e allontanato dalla memoria collettiva le immagini della sua sofferenza terrena. Le scelte sono state operate per parlare di un tempo, questo , durante il quale, per la prima volta, uno degli "uffici" più influenti del pianeta vede la coesistenza di un titolare ed un emerito.
Il percorso parte dall'analisi di uno dei ritratti più noti di tutti i tempi e si dipana attraverso degli “studi per ritratti” di Giovanni Paolo II: Un uomo diventato santo per essere stato uomo fino in fondo.
Il messaggio si carica di ufficialità attraverso la mia ipotetica ricostruzione dello stemma papale di Celestino V.


Politticco composto da 10 tele di diverse misure e spessori più una t. mista su carta

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