Urbanità Fuggenti

Urbanità Fuggenti

Urbanità fuggenti è il titolo del nuovo ciclo di opere dell’artista Baran, realizzato in quei luoghi ove è più presente l’opera dell’uomo. In queste fotografie, l'artista predilige la ripresa da terra e in movimento, trascinando con sé la macchina fotografica. Con la ripresa fotografica, Baran esplora e fa proprio il soggetto per poi distaccarsene progressivamente. Nell'assenza di definizione del soggetto Baran scopre la vera essenza delle cose, che dovrà stimolare lo spettatore ad un lavoro psicologico e introspettivo di analisi e riflessione sul proprio essere e sul proprio divenire. Queste immagini, prive di contrasti e di nitidezze, i cui colori sono privi di saturazione, avvolgono lo spettatore in una sorta di limbo dell’immaginario.


Testo di Baran
“Così come la forza di gravità ancora l'uomo al terreno, la rete globale lo ingabbia e lo circoscrive entro limiti prestabiliti. Vincolato dalla globalizzazione e dall’omologazione di idee, pensieri, oggetti, opere, l'uomo contemporaneo reagisce in modo apatico; il bombardamento provocato da una serie di immagini precostituite lascia ben poco spazio a immaginazione, fantasia, o al pensiero libero e indipendente.
Sebbene l’uomo creda di essere libero di muoversi, volando attorno alla terra o viaggiando in rete, in realtà agisce entro schemi precostituiti che lo indirizzano verso soluzioni già programmate.
In questa società l’artista ha il compito di trovare una nuova dimensione e aiutare l’uomo ad uscire dalla condizione di passività in cui versa. L'artista dovrà entrare in una condizione ascetica e spirituale per ricercare l’essenza, quella sintesi che potrà stimolare il suo simile a guardarsi dentro, ad avere consapevolezza di sé, comprendendo che la sua vera natura è quella di vivere il presente.
Di fronte all’opera d’arte, lo spettatore dovrà essere stimolato a guardarsi dentro per avere consapevolezza del proprio io; rifletterà su sé stesso scoprendo che la felicità è dentro di lui. Così inizierà a cogliere il sale della vita, a godersi il presente sapendo, finalmente, ciò che vorrà in futuro.
L’artista dovrà ricercare il fondamento di ciò che veramente è, in senso assoluto, un’idea a priori, al di fuori del mondo materiale e reale. Dovrà scavare nel motivo generatore dell’essere e del suo divenire, indagando sulle permanenze, al di là del tempo e dello spazio. Forma e materia dovranno essere il più possibile privi di riferimenti: essere un’essenza astratta.
L’opera non avrà un valore in sé ma per le riflessioni e le azioni che genererà. L’opera sarà simbolica ed introspettiva; stimolerà lo sguardo, al di là dei credo religiosi, al di là delle razze, al di là delle idee politiche: un’arte senza confini perché, il più possibile, senza riferimenti.”

Piace a 73

Commenti 1

Maristella  Angeli
9 anni fa
Maristella Angeli Artista, Pittore
Ottimo!
Molto interessante la ricerca profonda e l'essenza dei significati.

Inserisci commento

E' necessario effettuare il login o iscriversi per inserire il commento Login