CENTRAL STATION MILAN

CENTRAL STATION MILAN

Pittura, Architettura, 250x166x4cm
Affascinante e geniale interpretazione contemporanea ad olio su tela della Stazione Centrale di Milano.
Realizzata meticolosamente in quattro mesi attraverso una complessa e laboriosa tecnica mista digitale, l’Artista la rende unica nel suo genere proponendola in bianco e nero: l’ambiente così scuro, plasmato da forti contrasti di luci ed ombre, viene stravolto e reso illuminato come da una forte luce diurna dove, in una affollata giornata lavorativa, tutte le persone sono rappresentate in maniera maniacalmente perfetta e nitida.
Utilizzando questo suo stile iperrealista digitale innovativo ispirandosi ai Maestri Vetrai di Venezia, dipinge ciascuna delle figure come se avesse utilizzato minuscoli tubetti di colore acrilico reso filamentoso come il vetro sciolto, ma privandole della propria ombra per farle “emergere” dalla pavimentazione, quasi sollevate da terra: i visi sono irriconoscibili mentre si osserva l’opera ad un metro di distanza, ma non appena ci si allontana indietro di qualche passo ecco comparire “magicamente” i lineamenti degli occhi e del naso che non nascondono espressioni serene e gioiose.
I treni ormai vuoti delle loro figure sono rappresentati con pennellate meno decise ma più realiste prendendo forme e tinte vivide, marcate con poche sfumature.
Ad incrementare ulteriormente l’impatto visivo di questo impressionante polittico, l’artista ha voluto giocare volontariamente sia sulla prospettiva sia sulle coordinate per renderla tridimensionalmente “viva”: utilizza l’impressionismo per riprodurre ogni singolo e minuscolo componente metallico dell’arcata, ricostruendone ogni singola ombra, mentre solo per la pavimentazione ne stravolge l’aspetto con pennellate astratte.
Da notare, alle due estremità dell’Opera, l’uso di pennelli della grandezza di un millimetro per volersi quasi “spingere” oltre ai confini della navata, rendendo ancora più sorprendente la veduta della più importante Stazione di Treni Italiana.
E’ “doveroso” perciò osservare l’opera passeggiando da destra verso sinistra senza distogliere lo sguardo dal treno centrale.
Così l'artista riesce a tramutare le proprie emozioni in rapidi colpi di pennello che creano un alternarsi di superfici uniformi ed irregolari: lo sfondo, il paesaggio, gli oggetti non sono qualcosa di aggiunto, ma avvolgono le figure che prendono forme insolite avvolte da forti contrasti di luci e ombre in atmosfere architettoniche grandangolari rese uniche nella bellezza urbana.

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