E se una notte un cantastorie
Il titolo dell'opera prende spunto da un ricordo tramandatomi da mio padre. Quando era piccolo e viveva in cascina in mezzo alle campagne di una periferia milanese ancora incontaminata, alcune serate invernali le trascorreva all’aperto, sull’aia, intorno ad un falò animato con vecchi pezzi di cartone, in compagnia di altri bambini e del cantastorie El Carlin, che in cambio di un posticino per dormire, raccontava loro le sue storie. Alla fine dei suoi racconti il cantastorie donava loro piccoli pezzi di carta su cui scriveva alcune sue massime per fa si che i bimbi se le ricordassero e ne facessero tesoro per il futuro.
L’installazione è un dispositivo interattivo che invita lo spettatore alla partecipazione, alla condivisione, all’ intimo ascolto delle proprie coscienze.
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