UN MASH-UP COME MONUMENTO VIRTUALE - La morte come protagonista di 365 frammenti di telegiornali, dal 1° gennaio al 31 dicembre 2014, compilati sul web dall’artista Wolfgang Natlacen. Cronaca nera, tragedie umanitarie, lutti illustri : le vittime s’intasano in un mash-up senza fine, una sorte di danza macabra contemporanea e virtuale, dove la rete ha sostituito la tela. Scorrono i giorni, scorrono i numeri delle vittime. Siamo i voyeurs di questo spettacolo osceno e popolare. La morte non esiste più, ci è severamente vietato di morire. Allora ci pensano gli altri, attorno a noi, a cadere uno alla volta. “Poveretto”, “Che tragedia”, “Meno male che …”. Passato il rigetto iniziale, la nostra attrazione cresce quando la morte scompare nel vortice degli annunci cadenzati dalla musica di Jean Ray. Un coro di visi seri, più o meno definiti, intona quel macabro ritornello che suona come un memento mori. Non ci sono più tracce dei 239 della Malasian Airlines, del piccolo Coco, di Mandela, delle vittime di via Nizza a Torino, di via Marconi a Vercelli, ... ma solo parole, aggettivi, sinonimi, espressioni che ci rimandano tutti all’unica cosa certa che ci sarà : la morte.
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celeste,
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