Vittime Bianche
È un progetto di arte sociale e di denuncia che ha come tema centrale il maltrattamento della donna.
Le mie opere è come se avessero due facce, e in un certo senso sono ambigue, portatrici di più significati contemporaneamente: uno estetico e uno etico. La bellezza di una donna, ma in un corpo ferito e maltrattato; esternamente attraente e internamente il vuoto, l’apparenza e l’assenza, l’anima e il corpo.
Tutte le opere sono bianche e attraverso questo colore simbolo di pace, purezza, luce e trasformazione, voglio esprimere la forza spirituale che porta alla sublimazione della donna, capace di superare la sofferenza della sua anima e del suo corpo ferito.
Sono nove sculture bianche di varie dimensioni, la maggior parte sono particolari del corpo femminile a grandezza naturale.
Dal punto di vista espositivo le sculture sono collocate all’interno di un’architettura percorribile in legno a forma di crocefisso (costituita da sette cubi larghi 3,50 m, lunghi 2,0 m, alti 2,0 m; asse orizzontale composta da 2 moduli, asse verticale composta da 5 moduli, compreso il cubo di intersezione).
I moduli sono dipinti internamente ed esternamente in nero, soffitto e pavimento inclusi, così da coinvolgere maggiormente lo spettatore nel dualismo cromatico che accompagna il mio lavoro. Le sculture sono illuminate da una luce fredda diretta, mentre il resto dello spazio rimane in ombra.
Sull’asse orizzontale, disposta da nord verso sud, sono esposte sei sculture, tre per ogni lato:
Asse verticale:
- Esposas a destra - Gravità a sinistra.
- L’Impiccata a destra - Uter-us a sinistra.
- Victoria a destra - Un homenaje para tu ausencia a sinistra.
- Santa Eva sul fondo
Asse orizzontale:
- Islam a destra.
- Me vestì de Libertad a sinistra.
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