Contaminazioni, 2014, olio su tessuto di lino, 100x240 cm
Raccoglimento, 2013, olio su tessuto, 75x125 cm
La Conseguenza delle cose
L’opera presentata vuole riflettere sulla frammentazione del corpo-anima e le sue contaminazioni. Queste contaminazioni materiali creano una frattura fra corpo e spirito allontanando l’individuo dalla sua naturale integrità, (l’Anima è intesa come completezza dell’essere); da un lato ci sono delle contaminazioni tecnologiche e dall’altro una natura matrigna al quale però è affidato il ricordo e la speranza di ricostruire una completezza(nastro rosso).
La conseguenza delle cose è la ricerca di una nuova identità che non può prescindere dalla forma e dalla materia. Infatti si direbbe che soltanto la forma sia garante dell’identità di ciò che esiste: delle creature come delle cose. I soggetti rappresentati così come la figura sono strutturati, palpitanti, eppure chiusi e segreti, come degli scrigni che custodiscono, gelosamente, la verità del senso che potrebbe assumere la loro vita. Questo è il loro tesoro inalienabile! Così l’identità della figura è questa perla ”oscura” che cresce lentamente, anche a sua insaputa, rivelandosi-in questo caso- attraverso la parzialità del suo corpo. Cerco quest’obiettivo attraverso un impianto scultoreo, risolto con tratti decisi. Mentre sempre il colore è affidato a poche, gestuali, note timbriche contrastanti che, come in questa opera modellano con vigore un corpo reso nobile dal silenzio che l’avvolge e la protegge.
La scelta di adoperare un tessuto grezzo fa parte di un percorso di ricerca sulla materia che sto affrontando. La naturalità di base del tessuto è quasi sempre rispettata e restituita all'osservatore che può vedere la sovrapposizione di materiale, di gesti che vanno alchemicamente a costruire l'opera. Come in una scrittura ogni segno rimane separato e affiancato al successivo: in questo modo ogni passaggio é leggibile, chiaro. Anche i colori adoperati sono pigmenti, a volte terre raccolte nella zona e stese semplicemente sul tessuto preparato, altre volte mesticati con olio per scegliere la giusta densità ed elasticità del colore. Questa attenzione mi consente di "mettere" sul lavoro quello che necessita, l'essenziale. www.zadielisa.it
La conseguenza delle cose è la ricerca di una nuova identità che non può prescindere dalla forma e dalla materia. Infatti si direbbe che soltanto la forma sia garante dell’identità di ciò che esiste: delle creature come delle cose. I soggetti rappresentati così come la figura sono strutturati, palpitanti, eppure chiusi e segreti, come degli scrigni che custodiscono, gelosamente, la verità del senso che potrebbe assumere la loro vita. Questo è il loro tesoro inalienabile! Così l’identità della figura è questa perla ”oscura” che cresce lentamente, anche a sua insaputa, rivelandosi-in questo caso- attraverso la parzialità del suo corpo. Cerco quest’obiettivo attraverso un impianto scultoreo, risolto con tratti decisi. Mentre sempre il colore è affidato a poche, gestuali, note timbriche contrastanti che, come in questa opera modellano con vigore un corpo reso nobile dal silenzio che l’avvolge e la protegge.
La scelta di adoperare un tessuto grezzo fa parte di un percorso di ricerca sulla materia che sto affrontando. La naturalità di base del tessuto è quasi sempre rispettata e restituita all'osservatore che può vedere la sovrapposizione di materiale, di gesti che vanno alchemicamente a costruire l'opera. Come in una scrittura ogni segno rimane separato e affiancato al successivo: in questo modo ogni passaggio é leggibile, chiaro. Anche i colori adoperati sono pigmenti, a volte terre raccolte nella zona e stese semplicemente sul tessuto preparato, altre volte mesticati con olio per scegliere la giusta densità ed elasticità del colore. Questa attenzione mi consente di "mettere" sul lavoro quello che necessita, l'essenziale. www.zadielisa.it
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