la lentezza del risveglio
Le piante alternano fasi di splendore ad altre quiescenti e poco appariscenti. Nella pausa invernale, ai nostri occhi si presentano come morte.
Il lavoro è incentrato su questo periodo di lungo sonno e su quello che le piante potrebbero essere capaci di sognare. Non soffermiamoci troppo sulla razionalità o scientificità di questa affermazione.
Sognano ciò che non hanno né più né meno rispetto a noi. Questi sogni hanno come protagoniste le farfalle che, a mio modo di vedere, incarnano più di ogni altro essere vivente il risveglio, il calore, il sole, la primavera.
Nella tribù dei Piedi Neri nord-americani vi è una credenza secondo cui i sogni sono trasportati dalle farfalle. Pertanto le mamme ricamano la figura della farfalla su una pelle di daino che legano alla testa dei bambini quando vogliono farli dormire.*
Le farfalle non sono quindi solo le attrici del sogno ma figurano esse stesse da portatrici di sogni.
Ed è così che il ramo diventa bruco, un prolungamento dal quale la farfalla prenderà il volo, in seguito a metamorfosi.
Il simbolo di trasformazione e rinascita è anche a livello psichico; la loro inconsistenza incarna l’emblema dell’effimero e della resurrezione.
In greco farfalla veniva indicata “psyché”. Una credenza popolare greco romana la considerava simbolo dell’anima che esce dal corpo. E simbolo dell’anima la si ritrova presso gli aztechi, anche se qui si trattava dell’anima dei guerrieri caduti in battaglia.
In Cina la farfalla rappresenta sia il giovane innamorato della femmina (il fiore) sia l’amata morta mentre sale dalla tomba sotto forma di farfalla.*
Se da un lato indica l’anima che lascia il corpo dopo la morte, rappresenta anche il respiro che dona la vita.
*dal Diccionario de simbolos di Hans Biedermann, (Paidós - Barcelona, 1996)
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