CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE

CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE

Si tratta della costruzione di una grande installazione che sarà formata principalmente da due elementi tra loro contrastanti. Una grande “benna” alta più di tre metri composta da lastre zincate destinata a spostare un cumulo di rifiuti composto da oggetti di scarto di ogni tipo tra cui alcuni manichini femminili. La benna, trasformata artisticamente in un grande vela metallica lucidata a specchio sarà illuminata da riflettori a luce cangiante montati su una o più torrette in tubi Innocenti. Nella parte posteriore della “benna” saranno montati dei finti pistoni in legno verniciato poggianti in terra che serviranno a stabilizzare la pesante scultura. Nella parte inferiore dove si trova il cumulo di spazzatura ci saranno i “ corpi “ (manichini o sculture in vetro resina) di due,tre donne seviziate, stuprate e gettate nella nettezza che si confonderanno con la massa di rifiuti inorganici composta da pezzi di carcasse di auto, frigo, motorini, televisori, abiti sdruciti, libri, riviste, scarpe occhiali ecc. ecc. come frutto della nostra società basata su “usa e getta “. E proprio questo concetto sarà l'elemento determinante dell'installazione-denuncia che vede le donne usate dall'uomo per i propri istinti più bassi e poi gettate in discariche, come purtroppo la cronaca giornaliera ci riporta puntualmente. Quei corpi denudati e abbandonati in maniera scomposta dopo aver subito violenza assumono lo stesso valore di “oggetti” che nella nostra società “ usiamo “ e “gettiamo via” con facilità e indifferenza nella nostra pattumiera. La “benna”, alta e minacciosa nella sua lucentezza ,conterrà nella parte inferiore, quasi a contatto con la spazzatura, immagini di vita quotidiana tipo mamma che allatta un bimbo, ragazzi all'uscita da scuola , due fidanzati che si baciano, uomo che legge un libro su una panchina, panni stesi alla finestra e altro ancora. Queste immagini rappresenteranno il “vissuto” di quegli abiti sporchi, di quelle scarpe da ginnastica sfondate, di quei mobili abbandonati ecc. ma anche i “ sogni “ di quelle giovani vite spezzate rappresentate dai manichini. Così come la lama della ghigliottina risulta intrisa dal sangue del condannato, dopo la decapitazione, così la benna sarà, come dire, “ bagnata” da queste immagini che avrebbero potuto rappresentare il sogno di una vita normale per quei corpi spogliati, legati, violentati, e abbandonati come carcasse di animali.
Elenco delle tavole allegate del progetto sopracitato:
1)Tavola degli schizzi preparatori con visione d'insieme delle torrette atte a sostenere le luci.
2)Tavola dello bozzetto preparatorio in cui si evidenzia il contrasto tra benna e manichini- spazzatura.
3)Tavola del telaio in legno di sostegno della benna sulla quale saranno appoggiate e avvitate le lastre zincate con la divisione in tre parti per facilitarne il trasporto.
N.B. Si prevede la costruzione di un bozzetto tridimensionale, in scala, prima dell'avvio della costruzione dell'installazione.

INTRODUZIONE ALL'ELABORAZIONE DEL PROGETTO PER LA COSTRUZIONE DI UN'INSTALLAZIONE SUL TEMA: “CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE”

Nell'ambito della presentazione del progetto relativo al tema indicato ho ritenuto opportuno introdurre un breve percorso fotografico di alcuni dei miei lavori eseguiti dal 1995 al 2010. Tale carrellata esemplificativa l'ho divisa in due parti: A) quella in cui compaiono opere di evidente aspetto simbolico-astratto, B) quella relativa ai lavori dal significato più esplicito e narrativo. Tale diversificazione, credo, dovrebbe favorire una lettura più omogenea ed esaustiva, sia pure nella sua brevità, delle opere presentate, come tematiche propedeutiche alla futura installazione. La violenza sulle donne è sempre stato un argomento che ha suscitato l'interesse del pubblico, sollecitato dall'eco dei media, senza però mai arrivare a coinvolgerlo, in maniera costante e duratura, con un impegno dichiarato contro tale barbarie. Come risulta dall'allegato articolo del quotidiano “ La Nazione” pubblicato in data 17 giugno 2015, la denuncia della violenza sulle donne è cosa antica (Dante Alighieri, La Divina Commedia, Francesca da Rimini). Oggi, grazie ad una maggiore emancipazione delle donne, le denunce si fanno sempre più numerose. Gli artisti sensibili a questo tema, possono esercitare con il loro lavoro un richiamo a un maggiore impegno civile da parte di tutti, con l'elaborazione di opere durature che costituiscano una costante denuncia e un monito perenne. Personalmente mi sono dedicato a questo tema già dal 1995 trovando spesso proprio nelle istituzioni, opposizioni ad esporre le mie opere perchè spesso troppo esplicite nei loro significati. Ma i tempi stanno cambiando e questa materia trova via via sempre più accoglienza. Denunciare, con i propri mezzi, la violenza sulle donne è un dovere di ognuno di noi. La violenza non è soltanto fisica, ma molto spesso la si avverte nel tipo di linguaggio e di atteggiamenti che certi uomini, non degni di essere chiamati tali, usano nei confronti delle donne.
Elenco delle opere allegate, tecnica “assemblage”, anni vari:
A) “Canas con sangre”- anno 1995 – cm.92x84,50x16 – opera simbolica -
B) “Apres l'amour” -anno 2002 – cm.125x125x18 – opera simbolica -
C)“Violence: je t'accuse” - anno 2007 – cm. 97X98x25 – opera simbolica -
D)“La narrazione interrotta: omicidio” - anno 1996 – cm.85x92x12 – opera narrativa -
E) “Pausa pranzo con il capo ufficio” - anno 2008 – cm. 78X78x10 – opera narrativa -
F) “Cenerentola 2010” - anno 2010 – cm. 78X78x10 – opera narrativa -
G) “La narrazione interrotta: stupro” - anno 2010 – cm. 85X92x12 – opera narrativa -

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