L'ambiente marino del Mar Mediterraneo sembra essere, recentemente, preso d'assalto dalle compagnie petrolifere. In tal modo il paesaggio degli antichi borghi costieri della penisola corre il rischio di trasformarsi in una interminabile fila di impianti petroliferi in mezzo al mare. La memoria dei luoghi è messa a rischio, così come la sua bellezza. Non potremo più nuotare nel mare di "Pino Pascali", dovremo fare attenzione, potremmo imbatterci in nuove e strane specie di "vertebrati". "Cave cum in mari natas" vuol esser un grido d'allarme per la tutela dello "sterminato patrimonio di culture e di visioni" che il Mediterraneo custodisce.
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celeste,
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