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Il progetto si è articolato intorno ad un viaggio che ha voluto ripercorrere le attuali rotte d’immigrazione dalla Cina all’Occidente. Rotte che ricalcano fedelmente l’antico ramo settentrionale della Via della Seta. Il percorso si è sviluppato attorno ad un doppio scambio: materiale e immateriale.

La realizzazione fisica di un tappeto in patchwork s'intreccia con le vicende umane di un artista che vive e condivide gli spazi della quotidianità con i cittadini di due città cinesi, Urumqi e Kasghar, poste nella remota regione dello Xinjiang.

Il Tappeto, oggetto multifunzionale e polisemico per gli Uiguri, realizzato dallo sforzo collettivo, è destinato a diventare un luogo fisico e ideale di dialogo e scambio. Un oggetto testimone di un processo di connessione in cui un network spontaneo e concreto è sfuggito alla regolamentazione e al controllo della dittatura cinese.