disland

Terminus, il limite, è il luogo in cui l’oltre si manifesta collidendo con l’opposto nell'avamposto di ciò che è già noto, sedimentato e fattosi cultura. Chi ha avuto il coraggio di oltrepassarlo, di frequentarlo, di sostarvi, ha il merito di aver condotto attraverso esso dei contenuti, delle proprietà appartenenti ad altro per renderle condivisibili con ciò che è integro e puro nelle proprie conferme, ibridandolo e mettendo in atto con un gesto di libertà e trasgressione nuove forme di conoscenza e piattaforme di discussione.

I sedentari stanziali ne sono loro malgrado vittime e beneficiari, nonostante l’interminabile opera di edificazione di barriere sempre più solide e di sofisticati dispositivi di marginazione, ma fragili nella comprensione e soluzione delle dinamiche che rendono il travalicamento necessario, vitale e inevitabilmente esasperato.

Contrabbandieri, fuggiaschi, ribelli e nomadi di ogni tempo e immaginario hanno perpetrato, come attori nell'arte dello spostamento e dello spaesamento, con diverse motivazioni, con violenza o eleganza, una volontà di superamento e ridefinizione dei confini e delle norme.