Dissolvenza dello spazio
Hong Kong, capitale dell'Asia, crocevia tra Occidente ed Oriente. Luogo di grande scontro ed incontro di culture. Una città che vive il rapporto tra lo spazio e le nuove tecnologie in maniera molto singolare: lo spazio reale, vitale, è sempre più ridotto. L'uomo passa il quotidiano fuori dalle case, che sono loculi angusti. Palazzi che sembrano alveari e che spingono l'uomo a vivere fuori dalle mura domestiche. Una forma questa, di sopravvivenza forse? La Dissolvenza dello Spazio attraverso l'etere, che salva, che accoglie e dona un rifugio. Forse sollievo.
Da una parte la compressione dello spazio fisico, l'urbano sempre più colmo (tra il 2011 e il 2012 la Cina ha prodotto più cemento che gli Stati Uniti in tutto il ventesimo secolo), la produzione seriale di oggetti e il consumismo spinto rendono le vetrine fitte, sature. Dall'altra l'uso smodato delle tecnologie e dispositivi elettronici dilata lo spazio-tempo. Le persone si incontrano e vivono nel virtuale. Sempre più connesse. Sempre più sole.
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