Visus
Olio su tela, stampa fotografica a colori
100x70 cm
2005
L’opera nasce dalla tessitura di trama-dipinto e ordito-fotografia, di modo che il primo parli del tempo ed il secondo dello spazio, come accade negli assi cartesiani.
Tempo e spazio sono le coordinate cui, all’origine della poesia visiva, si attenevano anche i famosi carmi figurati in veste di Versi Intessuti, che rispondevano ad una logica di calcolo combinatorio e di posizione, piuttosto che di descrizione letterale di un concetto. La tessitura, in tal modo, fa sì che ogni filo resti l’un con l’altro saldo e allo stesso tempo veli e protegga piccole porzioni di sé: “visus” è così una riflessione sulla visione come conoscenza e non la traduzione letterale del contenuto dell’opera; la parola rimanda cioè al vedere, doppio o con cataratta, alla possibilità di attraversare schermi come maschere trasparenti o come paia d’occhiali in più, a seconda della distanza critica che si assume di volta in volta.
Commenti 0
Inserisci commento