Nelle effigi reiterate della seta ha fissato il suo ritratto nel rispecchiamento non ha annullato se stessa ma arricchito d'implicazioni liriche il suo vago riflesso ,potenziato dalle suggestioni del simulacro.La silhoutte in resina invece come a suggello di una tragedia scongiurata suggerisce un corpo mancato o assente ,il vuoto residuo di un corpo sinuoso designa un luogo del delitto ,uno svuotamento riempito e quasi scolpito .Quella sagoma è la muta testimone di un delitto: la lesa maestà del mito.Un mito senza tragedia .Un narcisismo senza eco.Narciso senza Eco propone un nuovo racconto come un monito che la forza dell'arte alimenta e potenzia.
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celeste,
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