Mo(r)(l)titudine
Naturale continuazione di OMBRA D’OMBRA, il lavoro sulla morte ha inizio partendo dalla ricerca di vecchi e meno vecchi negativi che parlano di persone che non sono più.
In questo senso essi sono veramente ‘negativi’, ovvero opposti all’esserci. Il vedere in negativo contribuisce a rendere meno riconoscibili coloro che fanno parte dei ricordi personali e che diventano così il tramite per una riflessione più generale e assoluta.
Non è violento il gesto che incide i loro corpi e li pone altrove, ma un attento e preciso accarezzarne i limiti fisici.
Ciò che manca, infine, non è nero come dovrebbe essere se sviluppato in maniera tradizionale, ma negativamente bianco come sarebbe se esistesse.
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