Planisfero - La quadratura del Cerchio

Il problema classico della geometria greca, inerente la "quadratura del cerchio" risale alle origini del pensiero algebrico, e ha tenuto occupati i matematici per secoli. Fu solo nel 1882 che l'impossibilità fu provata così come una buona approssimazione, da Ferdinand von Lindemann, in modo assai rigoroso, anche se i matematici dell'antichità avevano già intuito la sua intrattabilità.

La "quadratura del cerchio" come metafora rappresenta un’espressione che è diventata sinonimo di un'impresa inutile, quasi disperata e magari priva di un significato concreto, nonostante che in senso puramente letterario, l'espressione, è spesso usata per indicare la soluzione perfetta a un dato problema seppur inesistente.

Pertanto questo espediente artistico, nella sua pertinenza, vuole circumnavigare i problemi del cerchio (la terra) e riportarli a un’ipotetica matrice quadrata (sinonimo di prospettiva) al fine di rappresentare un camminamento prospettico per il nostro mondo e la nostra evoluzione. Così attraverso la delimitazione del disegno perimetrale dei vari continenti, opportunamente duplicati e specularizzati si realizza questa quadratura metaforica.

La vita è un incedere quasi ipnotico, una caduta verso un punto d’oblio, dove puoi avere un’idea e condividerla con il quotidiano. L’importante è dare forma a un mondo dalle dilatate possibilità esistenziali, che seppur in preda ad un crampo di verosimiglianza possa stampigliarsi sopra un caposaldo di civiltà. Allora, in tal caso, anche se il tentativo sarebbe soltanto un’approssimazione, si rappresenterebbe comunque un’auspicabile condizione per realizzare la quadratura di questo nostro cerchio.