Case dolci case
I luoghi quotidiani del nostro vissuto sono infatti, una sorta di superficie intermedia tra il mondo interno e il mondo esterno della persona.
Nel ciclo di vita familiare, la separazione e il divorzio si connotano come una vera e propria transizione che comporta una profonda riorganizzazione oltre che delle relazioni, anche degli spazi abitativi.
Spesso i figli delle famiglie di separati si trovano contemporaneamente a vivere in case distinte: quella del padre e quella della madre.
Nelle case contemporanee, la stanza del figlio diviene il simbolo di un nuovo modo di intendere l’intreccio fra individualità e condivisione, nell’ambito del rapporto fra generazioni.
Lo spazio non è mai neutro, esso ha implicazioni importanti sull’esperienza, sulla rielaborazione personale di essa, sulla stessa costruzione della memoria della propria infanzia.
Questi luoghi si evolvono, nutrendosi di ciò che vi accade all’interno e conservano memoria delle trasformazioni che li attraversano. Il loro senso dipende dal legame che intrattengono con chi li vive, li abita, li investe di un qualche valore; dipende dal legame che si viene a instaurare tra spazio e individuo, tra spazio e società.
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