Famulo
dal latino Famulus,da cui familia-famiglia
s.m.: servo,famiglio,domestico.
Il famulus nella roma Repubblicana e nella Roma imperiale era una figura di condizione servile presente all'interno della maggior parte delle famiglie.
Il pater familias (il capo famiglia, il padrone) aveva sotto la sua potestà sia i "familiari" (nel nostro senso etimologico) sia i servi che partecipavano con diverse mansioni all'economia della casa.
Una famiglia priva di servi era considerata in miseria; la media era di circa 8 servi, ma i personaggi più influenti potevano averne migliaia, creando dei gruppi di servi "decurie" organizzati per mansioni (es. addetti agli affari del padrone, addetti al'educazione dei figli, addetti alla cucina etc.).
Nella Roma arcaica il famulus era parte integrante della vita domestica e addetto al focolare (che per i romani aveva un significato sacrale, sede del numen protettore della casa e legato al culto degli avi), era quindi una figura, seppur servile, rispettata; Seneca nell’epistola 47 collega l’uso per cui i maiores (romani del II-III a.C.) chiamavano "familiares" gli schiavi con l’humanitas dei Romani e l’assenza di disprezzo per gli schiavi stessi.
Le testimonianze più significative sul ruolo del famulo si trovano nelle commedie di Plauto e Terenzio dove i diversi servi alle dipendenze dei "padroncini" hanno un ruolo fondamentale nello sciogliere gli intrecci delle commedie. Il loro rapporto con il padrone è quasi paritario.
Commenti 1
Inserisci commento