Postmemorie
"Uso il termine postmemoria per descrivere la relazione dei figli dei sopravvissuti a traumi collettivi con esperienze vissute dai loro genitori, esperienze che essi "ricordano" solo come le storie e le immagini con cui sono cresciuti, ma che sono così potenti e monumentali da costituire memorie in senso proprio.” Marianne Hirsch, The Generation of Postmemory
Con il trascorrere del tempo ho sentito il bisogno di riflettere sulle mie origini e sul senso di appartenenza. Mia madre Paola e mia zia Lorenza sono gemelle ed essenzialmente rappresentano i miei legami famigliari. Volevo conoscere meglio la loro storia e visitare le case dove avevano trascorso l’infanzia e l’adolescenza, ciò implicava saperne di più sui miei parenti la cui “assenza” è sempre stata paradossalmente presente.
Paola e Lorenza Mazzetti provengono da una famiglia protestante valdese. Orfane di madre morta durante il parto, furono affidate dal padre alla sorella Nina (Cesarina) e suo marito Roberto Einstein cugino di Albert il noto fisico.
Le gemelle hanno abitato con Nina, Roberto e le loro due figlie Luce e Ciccì a Monte Malbe (Perugia), poi tra Firenze e la villa del Focardo (Troghi, Rignano sull’Arno).
Per incoraggiarne il talento, Nina e Roberto diedero alle gemelle una stanza adiacente alla villa del Focardo dove potevano esprimersi liberamente. Dopo più di 70 anni alcuni delle pitture murali fatte dalle ragazze all’età di 10-11 anni sono ancora visibili.
Alla fine della guerra, ricercato dai soldati nazisti che erano arrivati al Focardo, Roberto fu costretto a nascondersi nel bosco. I soldati tornarono durante i bombardamenti il 3 agosto del 44 e rinchiusero le donne in una stanza della villa. Nina, Ciccì e Luce separate dal gruppo, sottoposte a un processo farsa, innocenti e indifese furono trucidate. I contadini, le gemelle e altri parenti, furono forzati ad abbandonare la villa in fiamme. Roberto distrutto dal dolore si tolse la vita. I colpevoli della strage non furono mai identificati né condannati.
Dopo questa drammatica vicenda e altre che seguirono le gemelle sono riuscite a trovare un percorso per la loro vita, dedicandosi alla pittura, al cinema, alla scrittura e alla psicologia.
Il dolore della perdita della sua famiglia adottiva portò Lorenza a scrivere il libro “il Cielo Cade” (premio Viareggio 1962).
La lettera di Roberto a Albert Einstein è conservata nell’ “Archivio Jewish National and University Library Gerusalemme”
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