L’idea nasce dalla voglia di osservare e raccontare l’ambiente familiare e domestico delle donne dell'alta borghesia napoletana, attraverso il luogo della casa che più le rappresenta, il salotto. Nel salotto si ricevono gli ospiti, si racconta la storia della famiglia e se ne rappresentano le radici storiche. Per raccontarsi di fronte alla macchina fotografica bisogna decidere come ci si vuole far vedere dal mondo esterno. Il salotto si trasforma in palcoscenico, dove si mettono in mostra abitudini, usanze e gesti che descrivono la storia famigliare attraverso le diverse generazioni. Nei salotti pieni di oggetti, gli elementi d’arredo raccontano quello che le parole lasciano solo sottintendere. Il rituale dell’accoglienza, le tazzine del caffè e la staticità delle forme, ripetute seguendo pattern generazionali, descrivono la storia di Napoli e delle sue famiglie. Nei salotti il totemismo partenopeo si rappresenta alla massima elevazione anche oggi che la città ha un’anima multiculturale e complessa come mai è stato prima.
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celeste,
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