acquari
Installazione, Simbolo / Lettera, 35x34x40cm
schermi a tubo catodico, 5 elementi, videoinstallazione, dimensioni ambiente
Come buoni vicini, Cimitero Monumentale della Certosa, Bologna, 2014
La videoistallazione è stata progettata come intervento temporaneo presso il Cimitero Monumentale della Certosa di Bologna, in occasione della mostra collettiva Come buoni vicini, 2014.
Nei video, sono ripresi alcuni frammenti dei testi che rivestono gli spazi della Certosa, tramutandone la consistenza materica. Le solide iscrizioni marmoree sono state ridotte a sottili strati di carta ed immersi in un flusso d’acqua, che ne sbiadisce il colore e ne alleggerisce il peso. Nomi, descrizioni, aggettivi e date vengono ‘liquefatti’ ed infine smaterializzati nella forma video: vecchi schermi a tubo catodico, coi loro volumi ingombranti, diventano come acquari di memorie, in cui le lettere delle parole si sovrappongo e si capovolgono sotto l’azione della corrente d’acqua. La linearità della scrittura si disgrega: ne restano frasi sospese, galleggianti, parole che rimandano ad immagini senza una continuità narrativa, eppure dense di contenuto nella loro fragile instabilità.
Come buoni vicini, Cimitero Monumentale della Certosa, Bologna, 2014
La videoistallazione è stata progettata come intervento temporaneo presso il Cimitero Monumentale della Certosa di Bologna, in occasione della mostra collettiva Come buoni vicini, 2014.
Nei video, sono ripresi alcuni frammenti dei testi che rivestono gli spazi della Certosa, tramutandone la consistenza materica. Le solide iscrizioni marmoree sono state ridotte a sottili strati di carta ed immersi in un flusso d’acqua, che ne sbiadisce il colore e ne alleggerisce il peso. Nomi, descrizioni, aggettivi e date vengono ‘liquefatti’ ed infine smaterializzati nella forma video: vecchi schermi a tubo catodico, coi loro volumi ingombranti, diventano come acquari di memorie, in cui le lettere delle parole si sovrappongo e si capovolgono sotto l’azione della corrente d’acqua. La linearità della scrittura si disgrega: ne restano frasi sospese, galleggianti, parole che rimandano ad immagini senza una continuità narrativa, eppure dense di contenuto nella loro fragile instabilità.
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