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L'opera di Harald scaturisce dalla necessità di un costante ed intimo confronto con il mondo che lo circonda. È particolarmente sensibile alle questioni sociali nelle quali spesso vede riflesse ed esternate le sue realtà interiori più intime. Ispirandosi al romanzo di “Gorge Orwell”, è da qualche anno che Harald cerca di raffigurare in pittura sentimenti, quali la paura e la diffidenza, scaturiti da un mondo di prede e predatori.
L’artista cala lo spettatore nel ruolo dell’occhio meccanico (v. G. Orwell), ovvero in quello dell’osservatore, mettendolo a sua volta nella situazione ambigua di essere osservato.
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Complimenti!
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