Ombre Cinesi
La tolleranza verso queste deformazioni mimetizzate realizza una “tranquilla disperazione” che finisce per disgregare qualsiasi pensiero critico ed etico, annullando le più solide evidenze. Si finisce quasi con l’identificare la mappa con il territorio e si perde facilmente il senso del limite, intendendolo sia come attributo di certificazione ad una possibilità, sia come perimetro di formale delimitazione.
In fondo la nostra “schiavitù moderna”, qualunque sia la sua forma e la sua valenza, evidente o celata, è diventata il consenso elegante alla società, anche grazie alla nostra imperturbabilità e alla voglia di vedere tutto, che ci ha immunizzati verso ogni rilievo visivo. Dovremmo, probabilmente, anestetizzare un po’ la nostra saturazione e anziché assecondare quella voglia bulimica di visione, di presenza scenica, di teatralità evidente, potremmo saltuariamente sforzarci semplicemente di immaginare ed accompagnare il nostro quotidiano, proprio come le ombre affiancano la nostra presenza.
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