ConsumARTI _ Arte Incettuale

Un percorso.
Un percorso fatto come un alveolo pulsante, pieno di sovrabbondanza, dove le finestre e le grafie si ergono come soglie, come rette, linee e angoli di un confine sia fisico che interiore. Spigoli geometrici, come città euclidee che attraverso pellicole trasparenti invitano allo sviluppo, al partire, al tornare, al fare e al rifare. Nell’andirivieni di contorti percorsi il senso della migrazione si associa al sentimento vagante del perenne nomade, attraverso quel labile confine d’incerta memoria e in bilico tra attrattiva e inquietudine.

Lo stesso ambiguo sentimento che lambisce lo sguardo dello straniero. Di chi guarda, vede e probabilmente non riconosce. Una sorta di lateralizzazione provvisoria del concetto, di rimappatura delle sinapsi, attraverso l’inutilità del chiedersi se questo terminabile groviglio di parole, di immagini, di camuffamenti, possa condurre a qualcosa o qualcuno, e forse anche a nessuna di queste etichette possibili.

Probabilmente rappresenta solo il prototipo “dell’anti”, il culto della diversificazione, dannata e inqualificabile, tra un intreccio d’insensibilità e una fagocitare di egoismi.
Così l’arte, il sociale, l’umano, diventano un consumismo, tra il suo vacuo calpestio e i luoghi geometrici dell’abbondanza, dove lo spessore assume una parametralità quasi mistica, tanto che ci piace identificarne e giustificarne il suo valore come un indiscusso merito sociale.

Non esistono ricette d’avanguardia, o lucidità analitiche di talento, che possano immunizzare da una gradita o sgradita contaminazione. Probabilmente l’unico ed efficace antidoto potrebbe essere una divulgazione intelligente. Osservare è la testimonianza, è la prima traccia. Il resto è niente.

E l’approccio a quest’arte “incettuale”, a metà strada fra l’inutile e il concettuale, si concretizza in questa ideazione verbale, al fine di esplorare e scoprire che talune manifestazioni umane non sono propriamente utili ma diventano comunque necessarie, servono. Servono a sostenere, a sorridere, a pensare, a sognare, a rielaborare, a interpretare ……………………..
[© Luciano Caggianello]
Contributo musicale _ PRYSM “Chill-out”

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