POSTA_TO

L’arte è una voglia o un tentativo di rispondere a questioni mai indicate, quasi come voler dare una risposta senza che vi sia mai stata una domanda. Nello specifico, attraverso l’uso artistico d’ipotetici e inesistenti francobolli postali, si vuole evidenziare un approccio concettuale e ludico nei confronti di alcune tematiche o condizioni di vita che, per loro intrinseca natura, si abbinano alla terminologia postale o ne contengano semioticamente alcune parti verbali.

Talvolta l’estetica sostituisce l’etica, e anche idee mediocri, se ben realizzate valgono qualcosa per qualcuno, ma quest’approccio vorrei riservarlo agli illustratori dell’inutile. Per costoro l’etica è il surrogato estetico di Photoshop. Il vero ideale e intento di questo incipit non è certamente estetico, seppur voglia essere attrattivo, ma intende invece condurre l’attenzione verso la riflessione teorica, intesa come dimensione continua della cultura. Proprio di quella cultura che diventa intelletto ed enzima asintotico di creatività, capace quindi di decodificare, interpretare a aderire a certi itinerari di mutamenti evolutivi.

Pertanto attraverso questa mimesi, che vale come richiamo e riferimento, si vuole dare un senso e un’ironica pratica interpretativa a certi momenti storici che contengono le nostre cose, le nostre emozioni, i nostri ambienti, diventandone quindi il monopolio dell’apparire ciclico, passato e futuro, attraverso la periodicità di tanti frammenti quotidiani.

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