Questa installazione ha le sue radici in una esperienza molto particolare che ho vissuto in relazione alla morte di persone care. Le persone a cui faccio riferimento erano anziane, in quella occasione ho avuto la percezione che fossero morti dei bambini. Non era un'allucinazione, ma era una sensazione di tenerezza che ho provato verso di loro e che determinava questa percezione alterata di cui però ero perfettamente cosciente. La morte porta via non solo un vecchio, ma una vita ricca di esperienze, il bambino che è stato la gioia dei suoi genitori, un bambino con un futuro e mille progetti. Quello che muore non è solo un povero vecchio, ma tutto questo. Una interpretazione complementare di questo lavoro l'ho formulata a seguito di ulteriori riflessioni sulla morte di queste due carissime persone: io non ho figli, ed in verità in questi anni non ne ho sentito la mancanza tranne che nel momento di queste morti. In questa occasione, per la prima volta avrei voluto avere un figlio. Questo legame tra vita e morte credo sia da ricercare nella teoria di Darwin della evoluzione. La morte ha senso solo se è funzionale alla prosecuzione della specie. Credo che questo legame tra vita e morte sia molto forte, di tipo biologico. Per comodità di impaginazione ho raggruppato le foto su due fila. Nella esposizione a parete le foto vengono esposte su una sola fila..
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celeste,
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