China Syndrome
L’espressione “Sindrome Cinese” fa riferimento ad una teoria, mai verificata nella pratica, la quale presuppone che in caso di un incidente ad una centrale elettrica nucleare, durante il quale avvenga la fusione del nocciolo del reattore, niente riuscirebbe a fermarlo, fonderebbe fino alla base della centrale e oltre, perforando la crosta terrestre, scendendo «in teoria fino alla Cina». Nel 1979 a Three Mile Island negli Usa, la fusione totale del nocciolo venne evitata all’ultimo momento (si fuse soltanto il 25 per cento). A Cernobyl, nel 1986, non si arrivò mai alla fusione del nocciolo, ma ci fu un’esplosione da cui fuoriuscì una parte del combustibile radioattivo. Cosa sta accadendo ora a Fukushima? Al momento le gabbie di contenimento dei reattori della centrale nucleare hanno resistito al terremoto. Nel caso il nucleo dovesse fondersi, i reattori diventerebbero delle scatole piene una massa informe di metallo fortemente radioattivo, inavvicinabile e intrattabile. Il rischio più grave, nella realtà, è che questa massa inizi a discendere nel terreno ed incontri, inevitabilmente, dell’acqua (la centrale è vicinissima al mare, e, in ogni caso, delle falde acquifere sono ovunque…) generando un’esplosione che proietterà nell’atmosfera gas e materiali altamente radioattivi. Niente “Sindrome Cinese” quindi ma un terribile disastro in ogni caso…
Commenti 18
Lino
Per i momento il progetto è ancora in fase di aggiustamenti, sarà mia cura di invitarti , tramite
email, al più presto possibile.
Nel ringraziarti per averci contattato porgo Cordiali saluti.
Presidente AGAF
Gennarin Salvo.
Ed è allora che dimentica la cosa più preziosa, il dono della vita.
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