Sacra Alleanza
Il trittico si compone di tre personaggi appartenenti a generazioni differenti, ritratti ad occhi chiusi e modificati tramite la tecnica del cucito e del segno grafico. Dai quadri, pendono delle cuffie tramite la quale è possibile ascoltare le auto-dichiarazioni dei soggetti rappresentati che parlano di sé, dei loro sogni, paure, afflizioni. L'opera è uno studio sull'idea di quadro come luogo d'incontro, è un tentativo di sensibilizzazione all'ascolto, facoltà sempre più rara all'interno della dinamica relazionale odierna. Il riferimento alla sacralità, nel titolo come nella forma, vuole significare come sacra sia questa relazione di reciprocità tra chi dona sé stesso, rivelandosi, e chi dona la propria disponibilità ad ascoltare l'altro, senza interesse personale. Il filo inteso come legante, come il segno grafico che ripetuto crea un disegno più grande, diventano un simbolo di unione che, in base ad un'idea di fascinazione del nascosto, non ostacola ma aiuta in una decifrazione più interiore dei soggetti.
L'intento dell'opera è quindi quello di combinare il potenziale narrativo delle immagini con il potere del linguaggio per creare una specie di marchingegno per l'ascolto, uno spazio di meditazione e di confronto, fuori dai ritmi frenetici del quotidiano, una proposta giocosa e allo stesso tempo critica per far riflettere sul tema delle relazioni odierne sempre più improntate verso un assennato individualismo.
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