E' così. E' triste ma è così. Ed è bello che un artista, tu Giulio, non faccia soltanto "voli" creativi irreali e fantastici , ma tenga gli occhi bene aperti sulla realtà e, con le sue opere, inviti ad una riflessione sul mondo. Bravo, ciao!
E' vero che le strutture metalliche o murarie dietro cui ci proteggiamo acuiscono il nostro isolamento, ma è tipico del nostro tempo il dualismo. Ci facciamo bene e male nello stesso tempo.
Ciao Giulio, sai sempre essere originale.
Traspare molto il pessimismo e l'aspetto negativo della solitudine che sembra non avere più via di fuga, intrappolata dalla sua stessa rete dopo avere chiuso tutte le porte, complimenti!!!
Si vive in città congestionate, alveari urbani dove il confine è l'idividuo stesso.
Si vive in case che parlano, dove l'individuo stesso è il limite da oltrepassare.
Si vive tra le sbarre della modernità, globale e multimediale struttura della solitudine.
Ciao Giulio! Stai testando nuovi percorsi? Devo ringraziare i commenti di chi mi ha preceduto perchè solo grazie alla loro lettura ho capito qualcosa. Sono sbarre o forse una griglia interpretativa? Il lavoro è sicuramente ambiguo. Per qualcuno rinviano al carcere e alla solitudine della cella per altri la solitudine è quella dell'individuo nelle megalopoli contemporanee oppure dell'artista, del creativo di fronte alla griglia razionale. Non so che dire, resto perplesso! Bravo! Ci hai messo in difficoltà!!!!!!!
può essere interpretata in molti modi, a me sembra che tu hai voluto mettere delle sbarre per isolarti da un mondo che così com'è oggi non ti piace. La interpreto come una ricerca di solitudine e quindi di te stesso.
Potrebbe però trattarsi di un altro tipo di mondo: quello virtuale. I social che sembra possano aprire una finestra sul mondo reale. Così però non è ed ecco le sbarre. E' la presa di coscienza che questa finestra sul mondo è sbarrata.
Come sempre opera che fa riflettere.
Bravo! :-)
PS. la prossima volta che posti un quadro storto protesterò!!!!! :-))
.io osservo vedo le pareti del cuore e la città è l'indifferenza e al centro c'è un grande cuore che si sta arrendendo alla vita ad essere felice e ricominciare ad amare a dare un senso alla vita..non sono cattiva angelo mio e solo che fa male anche leggere i tuoi commenti delle persone che vuoi bene ...e non vorresti mai sentire che si sentono sole ..tu sei grandioso la tua bravura è infinita e il tuo cuore un universo infinito di emozione sei buono e sei un saggio per tutti noi angelo mio...mi stupisco credimi come fa un uomo che sa cosa vuol dire amare essere amato e dare amore sentirsi solo !!! come fa una domanda che non avrà mai risposta ma riflettici ...io non sono mai sola la solitudine e come la noia non avranno mai potere su di me amo troppo l'amore....baciooooooo....Tanya!!!
la Tua opera non mi va !!! mi dispiace avrò un rimorso che durerà per sempre è la voce del mio cuore che ti sta parlando...mentre le mie mani scrivono e il mio cuore osservano...!!! tanta ma tanta tristezza per il mio cuore...non c'è solitudine peggiore di quella di isolarsi dagli altri ...vedere il mondo dietro a delle sbarre ti alzi al mattino e vedi la città mille persone e sentirsi solo...e un uomo per quanto forte che sa che non deve per nessun motivo al mondo mai e poi mai arrendersi alla solitudine..cattiva consigliera la tua peggiore nemica che non ti impedisce di vedere chi hai di fianco ...ti isola ti allontana e non ti vedere la realtà tutto l'amore che hai di fronte...la solitudine uccide i sentimenti ....
molto bello con un grande significato sociale. In una tela hai messo in evidenza quelle che sono le barriere che ci siamo costruiti per arricchire la nostra solitudine. Le finestre e le porte potenziate con grate di ferro, staccionate e muri per delimitare la proprietà e per difenderci da possibili intrusioni; ma tutta questa paura dei nostri simili non fa altro che incrementare la nostra solitudine. Bellissima opera Giulio e grande intuizione per denunciare questa piaga moderna. Un abbraccio e buon lavoro .
Commenti 21
Lino
Ciao Giulio, sai sempre essere originale.
Si vive in case che parlano, dove l'individuo stesso è il limite da oltrepassare.
Si vive tra le sbarre della modernità, globale e multimediale struttura della solitudine.
Bravissimo.
Ciao, max_^/
Potrebbe però trattarsi di un altro tipo di mondo: quello virtuale. I social che sembra possano aprire una finestra sul mondo reale. Così però non è ed ecco le sbarre. E' la presa di coscienza che questa finestra sul mondo è sbarrata.
Come sempre opera che fa riflettere.
Bravo! :-)
PS. la prossima volta che posti un quadro storto protesterò!!!!! :-))
Una magica atmosfera.....
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