Con questo lavoro indago il rapporto tra tempo e morto. Quando siamo bambini il tempo è dilatato. Il passaggio dai 10 ai 20 anni è un processo infinito, pieno di contenuti, novità in termini di esperienze personali. Si passa dall'essere un bambino ad essere un uomo, con prospettive, aspettative completamente diverse. Soggettivamente questo tempo sembra infinito. A questa età non si ha la consapevolezza della morte. Al massimo si pensa che questa riguardi gli altri e non se stessi. Con il progredire degli anni il tempo accelera, il passaggio dai 50 ai 60 dura poco, quello dai 60 ai 70 ancora meno. Un anziano che guarda a ritroso il tempo dice "non sento di avere 70 anni, ho l'impressione che la mia vita sia stata brevissima". In fondo la vita è una corsa verso la morte, è come il moto di una pallina di vetro che cade accelerando fino a toccare terra rompendosi in mille pezzi. Questo è il TIMEOUT.
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celeste,
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