Radiolarians' Jungle
della colorazione che, nella visione di insieme, creano un effetto
eterogeneo.
Ogni radiolare è composto da tre colorazioni miscelate, prese dalla natura
vegetale e marina. L’installazione è studiata di modo che possa adattarsi
perfettamente all’ambiente in cui viene inserito (site specific), divenendo
una prosecuzione di questo, una sorta di metamorfosi.
L’effetto metamorfico è aumentato dalla variazione dei colori dei radiolari e
dai giochi di luce che si creano nelle differenti ore del giorno.
L’installazione vive di luce, subisce una trasformazione, passando da colorazioni
più verdi giallastre durante il giorno, a colorazioni più iridescenti
che vanno dall’azzurro al violaceo, la sera. Grazie all’effetto delle forme,
della colorazione e della composizione, si crea una duplice facciata dell’installazione,
trasformandosi negli orari diurni in ramificazione arborea, e in
quelli notturni in fantasmagorici banchi di radiolari.
Queste figure androgine dalla forma apparentemente semplice sono ricche
di particolari strutturali e di variazioni tonali fatti di luce e di riflessi.
I banchi fluttuanti richiamano ad un contatto visivo chiedendo allo spettatore
di addentrarsi nelle spire e di partecipare direttamente ai giochi di luce
e colore che si creano nello spazio adiacente all’installazione e sui corpi
stessi dei fruitori.
Questi banchi di radiolari sono la rappresentazione di una pluralità di individui
umani, ossia, come viene intesa la pluralità nel discorso sulla diversità
da Cavarero, è un insieme eterogeneo, dove ciascuno è unico. La
pluralità, a differenza della molteplicità che è un insieme di eguali, è vista
come un’insieme di unici differenti.
La giungla di radiolari è la rappresentazione metaforica di corpi umani e
delle relazioni all’interno del contesto sociale. I fili trasparenti simboleggiano
i collegamenti, i contatti, che sono fondamentali per l’essere umano,
ma che allo stesso tempo posso diventare una rete, una prigione per la
propria autodeterminazione, se l’ambiente sociale è rigido e tende all’omologazione.
Dal punto di vista visivo queste due differenti modalità di considerare la
persona possono essere rappresentate come: monocolore nell’individuo
replicante, multicolore nell’esaltazione dell’individuo singolo con la sua diversità
e unicità.
L’installazione è la realizzazione di uno spazio, di un ambiente dove poter
vivere, dove tutti posso vivere, fuoriuscendo dal concetto di norma e di normalità,
dei tanti tutti uguali, nel desiderio di un mondo plurimo fatto di eccezioni,
di originalità e di differenze. In questo spazio gli individui, non stanno
rigidamente eretti, fermi, fissi ma fluttuano galleggiando morbidamente.
Le costrizioni e le rigide regole morali e sociali plasmano e modificano il
nostro corpo sin dall’infanzia in direzione dell’idea di uniformità, di identico,
di giusto e corretto. La copia della copia della copia
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