L'opera si compone essenzialmente di due fattori fondamentali in egual misura: il supporto ed il soggetto. Il supporto che ho scelto, ossia la porta antica, mi ha colpito fin dal primo sguardo perché il suo essere vissuta ed usurata, ma al tempo stesso solida e resistente alle intemperie, poteva rappresentare perfettamente tanto i profondi valori trasmessi dalla mia famiglia e le esperienze passate che mi hanno segnato nel corso della vita, quanto il mio legame con la tradizione locale della mia terra d'origine, la Sicilia. Per quanto riguarda il secondo, invece, ho deciso di rappresentare me stesso per esprimere la mia parte più intima, il mio inconscio, "racchiuso" all'interno della porta, metafora della sicurezza e delle mie origini, ma con la mano protesa verso l'esterno ossia verso ciò che è ignoto. La mano, punto focale dell'opera, è scolpita nel legno con la tecnica del bassorilievo e risulta essere delicatamente sporgente rispetto al resto del piano. Essa simboleggia la voglia di emergere dell'inconscio per aprirsi, sebbene con un po' di timore, al futuro, alle nuove esperienze e a ciò che di nuovo mi aspetta non abbandonando mai, però, del tutto ciò che mi è più caro.
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celeste,
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Lino
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