CAPUT MENTULAE
Con “caput mentulae” mi interessava avventurarmi in modo complesso e non psicologico nella corrente dinamica di schermaglia e conflitto o prevaricazione che intercorre tra due persone dello stesso sesso o di sesso opposto.
Quando cerco di trattare un tema, oltre a trattarlo più artisticamente possibile, mi piace che abbia una parte di mistero, una parte che sfugge. Quindi anche qui parlerei di controllo e svolgimento dei vari temi e contemporaneamente di non controllo. Credo che la costruzione di una scultura sia un’ epifania dove la volontà non è di casa.
La parte “ torre”, la parte che troviamo prospetticamente al centro, è costruita con stratificazioni di carta da incisione.
Le varie sagome sovrapposte verticalmente, circa un migliaio, sono state tagliate e incollate e geometricamente strutturate per restituire le immagini-sensazioni che il tema mi suggeriva; ad esempio, attrazione-repulsione, espansione-implosione, dono-avidità, intelligenza-banale stupidità …ecc.
C’ è un gioco dinamico, anticonvenzionale, sonoro, più che trasparente direi traslucido…e come una superficie in cui ti rispecchi e che puoi attraversare con lo sguardo a seconda dell’ inclinazione con cui viene colpita dalla luce; di quest’ultimo gradiente è costituito lo “spazio di attraversamento” che troviamo al centro della “torre”. Tale spazio di attraversamento culmina con un elemento “ponte” utile strutturalmente e quasi indispensabile per non isterizzare la geometria e percettivamente umano nel prospettare la possibilità di scansare l’abisso.
E ad un certo punto della torre, che non è da intendersi in cima, ma in quel preciso punto di energia, di tensione, dove la salita verticale fa perdere i riferimenti e coincide con un ipotetico punto periferico in cui tutto quello che succede è più marginale, troviamo due elementi svettanti sovra cui agiscono due figure.
Quando ho fatto le figure in filo di rame, non sono partito con una idea precisa di chi fossero; a livello sonoro pensavo alla schermaglia tra due uomini, ma mi si presentava, anche, quella tra un uomo e una donna. Poi ho visto chiaramente un uomo e una donna, ma ciò non mi ha condizionato nella creazione del suono.
La soluzione- torrette che sostengono i due altoparlanti risponde ad una esigenza contrappuntistica le dinamiche del tema,così come per altri elementi. Inoltre le torrette-altoparlanti geometricamente dialogano con le parti a sbalzo dell’elemento centrale mobile.
L’elemento centrale mobile, potenzialmente mobile, ha cinque ruote; la più grande, quella centrale, funge da fulcro, trasfigura il fulcro di un’altalena, che alternativamente si alza o si abbassa sui lati; forse, questa ruota ha anche un po’ una funzione riflessiva rispetto alle altre quattro.
L’elemento ovale, che sostiene le varie parti della scultura, presenta nel diametro maggiore una fenditura, una scanalatura dove è stato alloggiato il cavo audio; cavo audio che diventa linea di congiunzione tra le due parti belligeranti .
Potremmo, quindi, parlare di una affettuosa attenzione al dettaglio. Mi è sempre piaciuto fare molta attenzione ai dettagli; questo atteggiamento è un predisporsi al corteggiamento dell’infinito. Infinito come categoria del possibile, che include anche l’impossibile .
CAPUT MENTULAE
carta da incisione, filo di rame, ferro, lastre di alluminio, ruote, legno, altoparlanti, amplificatore, lettore micro sd
170 x 98 x 85
2012
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