Sentirsi schiacciati da un mondo complesso, con soltanto una macchina fotografica a cercare di dare ordine al caos. Immagini all’apparenza sconnesse si fondono in una figura mandalica che, proprio come quelle utilizzate da diverse culture, Buddismo in testa, rappresenta simbolicamente l’universo e serve a perseguire un ordine interiore, è un cerchio protettivo che tiene lontane le preoccupazioni provocate dall’esterno e arriva a creare qualcosa di nuovo, stimolando la creatività. Al centro della figura c’è l’iride dell’autore, intorno elementi “alti” come dettagli architettonici di chiese, si fondono con oggetti comuni, come un ferro da stiro o una penna. Nessuno, però, è casuale, perché tutti hanno a che fare con il percorso dell’autore e invitano lo spettatore a trovare la propria strada nella società, sempre in bilico tra libertà (di espressione, di viaggiare, di essere una persona) e controllo (delle istituzioni, della religione, degli altri e di se stessi).
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celeste,
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