MORFINA

La videoaudioperformance “MORFINA” vuole essere una riflessione sul bisogno di astrazione indotto dalle condizioni storico sociali in cui l’umanità si trova in questo momento e si basa sull'esperienza dell'esposizione di recettori neuronali del S.N.C. e periferico alla morfina e sugli stati di coscienza/incoscienza, sull'assenza e sulle percezioni psicofisiche indotte da questa sostanza.
In un ambiente buio, riscaldato (26/28 gradi C), l'artista giace al centro dello spazio su un lettino medico a torso scoperto ed occhi chiusi, il mezzobusto dipinto/truccato di bianco sul quale viene proiettato il video "MORFINA". Lo spazio è pieno del sonoro del video fatto di echi sintetici come uscissero da vibrazioni di attività neuronali profonde, voci lontane, stravolte, ruggiti, latrati che alludono a tutta l'allegoria zoomorfica legata all'esperienza con la Morfina.
Le immagini che scorrono direttamente sul torso dell'artista producono morfe amorfe che ci ricordano lontanamente significati significanti.
All'ingresso dello spazio performativo assieme alle specifiche del lavoro ( video:"MORFINA" 12':44" in loop Stefano Iraci 2014; music: "Morfina" Stefano Iraci 2011, "Ombreplanetarie" Stefano Iraci 2014, Temperatura: 26/28 gradi ) un breve testo introdurrà l'esperienza.

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