luigi XVI
L’impellente necessità di mostrarsi diversamente da ciò che la gente s’immagina, rigenera, da la forza di travalicare le etichette che ci vengono affibbiate, ma se da un lato diventa principio di vitalità dall’altro apre un valico di sofferenza. Riuscirà chi ci circonda a cogliere ciò che realmente vogliamo mostrare di noi? O ancora una volta ci identificherà con ciò che gli è più congeniale?. Non c’è soluzione. Rimane solo la possibilità di rischiare.
È la lotta di una vita. Di ogni vita. Chi più chi meno si è trovato a dover uscire dal proprio mondo per affermarsi, tentando di staccarsi da quella tappezzeria che circonda il nostro quotidiano e che attimo dopo attimo porta alla nostra scomparsa o ad accontentarsi nell’identificarsi in Lei.
Chiara Polizzi, attraverso quest’opera, affronta il tema del doppio pirandelliano, riflette su come la società, la politica, la cultura, il contesto familiare tenda spesso ad inglobare ognuno di noi, trasformandoci lentamente in una microscopica particella di un tutto indistinto.
La sua pittura è forte, aggressiva, graffiante, ma al contempo velata e disomogenea. I suoi soggetti, a lei molto cari, la raccontano e la celebrano per come lei ha voluto. Ognuno di loro grida al mondo chi veramente sono. Spogliati dalla maschera imposta, non hanno più nulla da temere, e mostrandosi nudi al mondo possono finalmente imporsi per quello che sono, con i loro punti di forza e le loro sincere imperfezioni. Smettono, insomma, di essere personaggio per tornare ad essere persona.
La giovane artista utilizza il tema del ritratto per svelare i segreti che dietro ogni porzione del viso si celano. Volti irruenti, docili, spenti, curiosi che si mescolano allo sfondo, diventando un tutto impercettibile. Costruendo un gioco tra figura e sfondo che destabilizza chi osserva e che lo porta a non riconoscere più il soggetto predominante da tutto il resto. È un gioco di colori, di texture baroccheggianti, graffi e pennellate con i quali vuole svelare i piccoli misteri che ognuno di noi porta con sé.
L’ opera di Chiara Polizzi, dunque, pone l’attenzione su una ricerca coraggiosa e forse irrisolvibile, ma di sicuro, attraverso questa, tenta di abolire la sua maschera, per mostrarsi, finalmente, per quello che sinceramente è.
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