T_O (installation at MIA Fair)
Ogni pannello che compone un dittico (la parte principale del progetto) è montato in una propria cornice. Le fotografie sono scattate in negativo medio formato, ma stampate in digitale.
Soggetto delle immagini è la coppia, formata da due persone legate da un certo tipo di relazione o affinità forte, legami carnali come quelli madre-figlio, tra fratelli, tra amanti. La dualità che ne emerge crea un movimento, e l'esposizione del corpo – il nudo come forma di comunicazione forte – dà un ulteriore spessore al dialogo a tre fra i due soggetti e chi guarda.
Infatti il gioco, suggerito dal titolo del progetto, tra i numeri 2 e 3 si riferisce alla relazione condivisa che si crea tra i soggetti e con il terzo polo, lo spettatore: il rapporto di intimità interno alla coppia si espande a includere il fotografo nel momento performativo dello scatto, e l'osservatore davanti all'opera finita.
Il nudo come luogo del ritratto ha avuto nella storia un ruolo particolare nell'espressione della contemporaneità, riflettendone in qualche modo gli aspetti e dando coordinate di valutazione circa la morale e la concezione del corpo in un certo periodo. Per molti secoli alcune figure religiose e mitologiche in particolare – ad esempio, Adamo ed Eva, Venere e Amore – sono state usate in pittura come mezzo di rappresentazione del corpo nudo, considerato soggetto controverso e quindi proibito.
Questo lavoro propone una rappresentazione del corpo coinvolta, e quindi distante dalle estetiche e finalità pubblicitarie, oggi molto invasive. L'accoglienza è complicata da codici morali e di rappresentazione, che comunque emergono. Anche lo sfondo prende parte a questa dualità, e nonostante il suo carattere spoglio e neutro, riesce lo stesso a diventare luogo, racchiudendo i corpi e interagendo con loro, come una sorta di nuovo tipo di paesaggio naturale.
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