Metafoto
Con questo lavoro fotografico si vuole andare oltre la dimensione dell'immagine, al di là della semplice foto, e svelare l'azione, l'atto stesso del fotografare. Il mezzo con il quale la foto viene effettuata, viene mostrato da uno specchio. Specchio che crea un'immagine nell'immagine, aprendo una porta su un altro mondo. Lo specchio trasforma lo spazio fotografico in un luogo oltre il luogo, aperto alla zona che appare fuori dalla cornice, creando, in questa maniera, un'inedita prospettiva. Quest'opera è permeata dalla dimensione del tempo, nella quale essa è nata e diventa in questo modo una metafora della società contemporanea. Il luogo scelto per la foto, è un luogo in rovina: decadendente come la società in cui viviamo. L'uomo, artefice della composizione, è assente: è presente invece, il mezzo, l'utensile che rende tangibile la visione. Tutto questo finisce con il dimostrare che l'uomo contemporaneo è, di fatto, sempre più subordinato alla macchina, alla tecnologia, le quali sono sempre più preponderanti e dominanti nella realtà in cui viviamo.
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