à propos de bacchelli 5

Adelaide Cioni prende ispirazione dai particolari degli oggetti della casa dove ha vissuto per più di trent’anni e che è stata costretta a lasciare. Come ci racconta: «Era una casa molto semplice di costruzione popolare, ma immersa nel bosco del seminario di Bologna». L’artista, prima di lasciare questa casa nel 2009, disegna e prende le misure di una serie di dettagli in ogni stanza che per lei sono significativi e che per noi spettatori possono sembrare estranei o banali: i termosifoni, l’interruttore della luce, il quadro di una nave...
Con i memorabili rumorosi proiettori Kodak Carousel, l’artista proietta una serie di disegni incisi su diapositive. I disegni sono degli scatti graffiati sullo schermo, partono dal bosco del seminario e arrivano ai dettagli più intimi delle stanze. Qui la poesia delle immagini frammentarie si manifesta attraverso la nostra presenza fisica e l’assenza fisica degli oggetti proiettati. L’immaterialità della memoria si rende visibile come traccia di luce degli oggetti magici che appaiono presenti nella proiezione ma che appartengono a un’altra realtà. Irraggiungibili e purtroppo anche intoccabili, i disegni fanno immediatamente scintillare qualcosa nelle perdute memorie di ognuno di noi. Poche volte, come in questo caso, l’opera dell’artista riesce a testimoniare il peculiare intreccio di vicinanza e lontananza dell’immaginario.

Helia Hamedani

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Commenti 2

margherita tranquilli
9 anni fa
Complimenti Adelaide!!!! Vittoria meritatissima. .. :) confermo il mio apprezzamento
margherita tranquilli
9 anni fa
Complimenti, veramente un bel lavoro. .

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