De vita subtile

Quando hai misurato il campo
con le fasce dei
nervi con
i tendini
della caviglia
quando i rami
non si sono rotti (nonostante)
ed hai atteso un solo
colore non
l’eco / piuttosto
il refrattario al buio / alla mancanza di luce

Hai sospettato della partenza o
l’hai per primo confusa
con una vita sottile un arrivo
fragile (qui si comincia qui si mette fine
mi hai detto)

C’era poi anche il vento o /qualcosa
che passava e non la parola: hai aggiunto
che la luce mangi, faccia
rosso più del rosso
che volevo ricordare
più del bianco o bianco come estremità del corpo
che muta mi muta mi scolora che
fibrilla e ustiona e fa buio

C’era anche il percorso che non
avevi fatto che
dovevi fare la mattina dove non t’eri svegliato o
dove la sveglia
era impossibile
E se è venuta notte e non l’hai saputo e
se hai tastato la fragilità degli indici come
dita puntate a
te o non a te: ecco:
avevi anche il dubbio di dove
guardare
pure se
c’era la rotta che non perdevi
e ti gettavi senza solitudine
per le grandi maree dentro gli occhi /
avevi il dubbio anche di dove
andare:
dentro le canne-torri o sulla
lavanda come formica non salivi non
crescevi:
ciò che passava ogni giorno
era la tua benedizione

Pier Paolo Amodeo
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