il silenzio parlante delle forme colorate | sélection 2009 2011

il silenzio parlante delle forme colorate | sélection 2009 2011

"il Paradiso di Gauguin, l'arrivo"
l'artista-uomo al bivio con se stesso.
uscire allo scoperto nella vita artistica, al di fuori dell'edificio urbano quotidiano.
l'arrivo simbolico nel paradiso di Gauguin, sintesi di colori e forme, con una nuova consapevolezza.
un esortazione al sano individualismo, alla ricerca di se stessi in armonia con la natura e l'essere-umano.
un omaggio ai maestri della pittura, disegnatori di emozioni.
Paolo Cristofoletti


"Non dipingo quello che vedo, ma quello che provo" Edward Hopper

« Vedute di paesaggi emotivi ed interiori caratterizzano la varietà tematica e la moltitudine di figure ricorrenti nell'opera di Paolo Cristofoletti. Volti assenti, appena accennati, isolati - come gli scenari che li circondano - dall'uso e dall'abuso del colore che viene concepito e definito secondo il particolare linguaggio espressivo coniato dall'autore.
Il colore in questa pittura è luce, prospettiva, soggetto scelto per rappresentare un universo intimo di solitudine che tende alla ricerca di un altrove, di una corrispondenza, di un'armonia perduta e per questo esistente soltanto a tratti, in alcuni attimi rari, come testimoniano le raffigurazioni "Amore ritrovato" e "Il giardino segreto di Hermann Hesse".
I territori apparentemente desolati dell'anima riscoprono nel "Paradiso di Gaugin" la corrispondenza con la vita nella natura e nella sua contemplazione, come a significare l'incapacità e l'impossibilità di trovare equilibrio nei distanti universi individuali.
L'autore non nasconde gli omaggi, gli echi e le citazioni rivolti ai maestri del colore, così come alcune ambientazioni ricordano evidentemente gli scenari e le atmosfere di hopperiana memoria.
Essi costituiscono punti di partenza per una scrittura che non vuole e non ha la pretesa di raccontare la storia.
Semplicemente l'autore, in ogni opera, condisce di tutti gli ingredienti cinematografici una moltitudine di piccoli episodi: dall'inizio fino al loro compimento, per dar modo a ciascun osservatore di contemplarli e di completarli attraverso singoli atti di immaginazione »
© Benedetta Donato, Roma 2014

« la sua è una pittura figurativa
Dalle forme che corrispondono all'interiorità dell'artista, onirico, sintetico, esistenziale
E' una pittura che ha una sua raffinatezza
Non c'è nulla di opportunistico,
non c'è la tendenza di voler piacere agli altri
Tutto quello che noi viviamo nell’osservare le sue opere, va rapportato ad un origine di figure essenziali, con una discreta cura dei rapporti del colore
In esse vi è una ‘magia’ dell'esecuzione, alla ricerca del Tempo Magico »
© Mario Bologna, Storico dell'Arte, Roma 2010

« Paolo Cristofoletti, in senso analitico, mette in tutte le sue opere l’immanenza nella composizione del significato, colto come attimo di vita, sia esso un vissuto, una riflessione, un pensiero, una memoria
La trascendenza dell’emozione nel colore, va ad esprimersi illusoriamente all’infinito della realtà, e rappresenta la metafisica poetica… della possibile rispondenza di una qualsiasi persona »
© Marinella Canale, Curatrice di Mostre, Roma 2011

le opere esposte nel progetto sono una selezione della produzione tra il 2009 e il 2011.
con esse l'autore desidera presentare una sintesi espressivo-tecnica del suo visionario pensiero artistico.

1 il Paradiso di Gauguin, l'arrivo | 90 x 110
2 Donna sdraiata che dorme | 100 x 120
3 Amore Ritrovato | 40 x 70
4 Donne con luna 80 x 100
5 il giardino segreto di Hermann Hesse | 100 x 120
6 il giardino nascosto di Charlie | 80 x 100
7 EsseElle | 80 x 100
8 Donna che pensa | 70 x 100
9 il Viaggio | 100 x 120
10 la visita al Museo dell'Orangerie | 100 x 120

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