Composizione - Aprile 2014

"Il gesto di De Ruvo non è più il gesto anarchico dell'espressionista astratto conosciuto nel XX secolo, con la sua contestazione alla società. Non vuole più abbatterla, ma migliorarla. Per questo, a differenza della pittura gestuale, esso mantiene un rapporto con la luce, viva e nascente fin all'interno del colore.

Questa pittura si esprime in un silenzio attonito, brulicante e luminoso.

Parrebbe trattarsi di una contraddizione: il colore nasce da una specie di degrado della luce a contatto con la materia. Ma in De Ruvo, in ciò parente di Vermeer o De La Tour, il colore emana luce: se un giorno l'artista scoprirà davvero che questa luce è proprio luce spirituale, conquisterà una reale guida, un alleato per oltrepassare il groviglio della lotta per la vita e mettersi al di sopra di ciò che per il momento pare a lui come un "angelo di Giacobbe", un dio contro cui si sente obbligato a lottare nella notte cieca del mondo."