Children's places. Places for children
I bambini crescono nelle strutture costruite dall'adulto e la loro capacità di crearsi degli spazi ludici è strettamente correlata a queste. Esistono luoghi deputati ai bambini ma anche altri luoghi, estranei al mondo degli adulti, che i ragazzi scoprono per sé.
Se i primi sono espressione del modo in cui la società concepisce l'infanzia, i secondi raccontano l'esperienza più diretta e profonda che viene fatta dei luoghi.
In entrambi i casi il modo in cui i bambini fanno esperienza di uno spazio è molto diversa rispetto a quella degli adulti: se nell’età adulta si utilizzano principalmente la logica e la razionalità per capire il mondo circostante, per il bambino si tratta, invece, di una profonda interazione fisica. I bambini permettono al loro corpo di esplorare lo spazio con lo scopo di capirlo e conoscerlo e lo strumento privilegiato che utilizzano è il gioco. L’attività ludica viene così estesa a luoghi che non sono stati designati appositamente per questo e si combina alle strutture e agli schemi dell’adulto, anche quando questo non ne è consapevole.
Nella scelta del proprio microcosmo, inoltre, i ragazzi dimostrano di avere un'attitudine ben specifica, che li porta ad individuare degli spazi non sulla base di un valore estetico, ma in quanto questi diventano “importanti, sacri” in funzione al gioco.
Questi luoghi, spesso ai margini del mondo adulto, come edifici fatiscenti o in costruzione, terreni incolti o abbandonati, permettono ai bambini di trovare libera espressione della propria identità e di provare un senso di potere nei confronti dello spazio.
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