corpoRazione
Una performance dove il corpo è "disinnescato" dalle proprie potenzialità, fantoccio di sé stesso, catturato, costretto, incastonato tra una miriade di scintillanti e coloratissimi cotillons, da stuzzicadenti che come frecce lo inchiodano a terra, guarnizioni inoffensive che mostrano il loro lato oscuro, diventando "ridicole"e pungenti armi, e dove le classiche bandierine delle nazioni, solitamente infilzate nelle tartine, demarcano e dividono ossessivamente il corpo a porzioni, come una mappa da conquistare e fagocitare politicamente, come un campo di un'ipotetica battaglia di avide conquiste. Ma il mondo esterno non e' che lo specchio di un mondo interiore, sede di conflitti e frammentazioni, di lotte fra varie parti condizionate, fra reale e artificiale, fino a uno scollegamento paradossale dell'uomo da sé stesso, e di conseguenza da tutto il resto.
Un colpo d'occhio può essere sufficiente perché l'apparizione di questa visione arrivi al pubblico, come il poterla fissare a lungo, rincorrendo con lo sguardo le meticolose miniature, perdendosi dentro gli spaghi e i decori, le impalcature architettoniche degli abiti come tensostrutture provvisorie, girando attorno a questa piattaforma, a questa specie di isola astratta, di iceberg perso nel vuoto.
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