LIBRO BIANCO

Ho smesso di considerare la scultura come ricerca della forma nel 2009, perché nella forma non c'è più forma! 
Da quel momento porto avanti un approccio già per forza di cose installativo, tuttavia occupare uno spazio con una forma pressoché aleatoria non è più una soluzione efficace.
La ricerca della forma è finita e annullata.
È morta in mille se e in altrettanti ma.
È rimasta l'intenzione sagomata e reinterpretata da decisioni molto spesso di sottrazione che, nonostante tutto, portano alla luce l'atto del fare almeno qualcosa per essere, qualcosa…
Libro bianco è la negazione completa dell'atto del fare artistico, è la reinterpretazione compulsiva dell'atto signico, è codice che presuntuoso vuole essere segno incastonato in quello che si vorrebbe e/o potrebbe fare... troppe variabili.
E allora si elimina tutto! 
L'ho scolpita tramite software ed eseguita tramite software, tutto è passato attraverso il codice, l'opera stessa è permeata di codice!!!
Per ciò, confondendo un atto performativo con un atto meccanico, una macchina mi ha dettato le coordinate che un'altra macchina ha eseguito.
E io, piccolo essere, concentrato per non perdere nessun passaggio, trascrivo tutto da operoso scriba e il libro prima bianco si riempie di numeri insignificanti, incomprensibili, ineluttabili...

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Commenti 1

Francesca Modotti
10 anni fa
Geniale.

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