Herbario Imaginario
Se nei progetti più recenti l’artista ha ricercato il parallelismo tra la resistenza biologica della pianta e quella storica dell’uomo, in questo progetto Ciancimino indaga la predisposizione relazionale nel creare spontaneamente nuove comunità che si evolvono poi in società.
L’artista quindi studia le forme associative e di cooperazione spontanea che hanno visto protagoniste le donne catalane all’inizio del secolo scorso e durante la Guerra Civile.
Ciancimino ricostruisce quel paesaggio passato studiando, con l’aiuto degli esperti del Giardino Botanico di Barcellona, le piante spontanee della Catalogna, in particolare quelle che crescevano nelle strade e nell’area portuale di Barcellona nello stesso periodo storico.
Nei suoi disegni, l’artista connette l’iconografia botanica di queste piante ad immagini riprese ed elaborate dalla rivista La Dona Catalana – manifesto del gruppo di donne nazionaliste-cattoliche – da cui estrapola schemi di ricamo con motivi floreali, modelli di vestiti, decorazioni che incorniciano rubriche di cucina; allo stesso modo, da periodici come Umbral, Tierra y Libertad e dalla rivista Mujeres Libres, riprende ritratti e fotografie di donne anarchiche impegnate nella lotta per il proprio inserimento nella vita politica del paese. Due ideologie differenti che trovano similitudine sia nell’esigenza di autorganizzarsi in gruppo, sia nella scelta del mezzo adottato per la diffusione del proprio messaggio, quello della rivista. A ciò, Ciancimino aggiunge decorazioni Art Nouveau (usando maioliche d’epoca) le cui forme si inspirano alla natura e la cui denominazione “Liberty” prende una forte connotazione politica whose forms are inspired by nature and whose name takes a strong political connotation.
L’analisi sul ruolo dell’arte nel cambiamento sociale e sullo spazio d’arte come luogo di sperimentazione della libertà continua con questo progetto in cui, per rompere la gerarchia tra artista e visitatore, Ciancimino crea l’ Herbario Imaginario come un libro che il pubblico può sfogliare. Così riflettendo sul paesaggio di ieri, l’artista osserva quello di oggi e invita il pubblico ad inserirsi attivamente all’interno dello spazio espositivo.
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