Vasilij Vasil'evic Kandinskij
Viene presa, sospinta da una melodia, trascinata verso l’alto da una diagonale sonoramente muta e, rimanendo appesa al colore e al pensiero risveglia l’istante del moto.
Il momento della partenza, quando la forza da intuito tramuta in atto e scroscia nelle vertebre per uscire dagli occhi.
Da questa prima immagine Carola Ducoli comincia a dipingere una narrazione di superfici e guizzi: come una fiammella ha una cornice e un cuore, così le opere rivelano uno spazio e un corpo.
Pause cromatiche nelle quali avviene un istante di mossa rivoluzione.
Qualsiasi sfumatura di colore non è solo portatrice di proprietà fisiche, ma racchiude un racconto sonoro, nervoso e di sensazioni; il passaggio di sole tre tinte può descrivere la genesi, lo svolgimento e la fine della storia di un uomo.
Il colore, ovvero luce che riflette differentemente a seconda delle superfici che incontra e che viene di conseguenza avvertita dall’occhio, è in grado di sprigionare reazioni inconsce, far nascere aberrazioni percettive e mutare sensazioni, mescolando fisica e psiche.
Per Kandinskij il pigmento è un’intensa narrazione sensoriale, ne avverte infatti una musicalità, una fisicità, e una direzione, Carola Ducoli ne cerca il movimento.
Nelle opere, infatti, viene mostrata una democratica assemblea di diverse voci che dialogano poeticamente: spazio, corpo e suono.
L’artista immerge un corpo, un’essenza mobile nella radice cromatica pregna del suo portato di significati e spunti, rendendo visibile l’eviscerazione del movimento cromatico, composto da rette, curve e punti.
Nel rumore silenzioso del colore la danzatrice Noemi Bresciani segue un violino inesistente, un contrabbasso lontano o una percussione nascosta, lasciando che gli scatti creino un racconto di viscere e sensazioni.
La pelle accarezza l’ambiente in una pennellata precisa, racchiudendo accenti interni che concludono l’aritmia in una puntualità, e a far vibrare l’istante interviene una nube, o una cascata, o un rotolio pulviscolare che raccoglie il movimento e lo corona.
La figura si alza e danza.
Balla la vastità prona del blu, la tensione svelta del verde, la sospensione del viola, il ricadere profondo del rosso, e l’elettricità del giallo.
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