Identità Ancestrali
Il corpo di Identità Ancestrali necessita di uscire da un’appartenenza fuorviante evidenziando in questo modo la dualità della sintesi corpo–mente. Il contenitore corporale è plasmato. La fuoriuscita dal corpo stesso tramite l’azione fisica-mentale, rilascia frammenti corporali deformati e incisi. Residui che ripropongono questa ambivalenza sul corpo vivo ma momentaneamente immobile.
Poeticamente il progetto sostiene l’azione fisica “inconscia e automatica” sul corpo che ricerca insistentemente l’identità tramite l’azione della stessa. Il corpo diviene paesaggio che trattiene tutti gli effetti dell’azione.
La ferita/cicatrice è una metafora della sofferenza psicologica, la lacerazione che apre un varco nella pelle rappresenta simbolicamente un trauma. La sfocatura e la deformazione delineano l’interiorizzazione del soggetto che mette in evidenza il disagio.
La sessualità in alcune foto negata, in altre esplosiva e vacillante è un aspetto tematico importante. Il corpo non è esibito ma invita ad assistere ad un momento intimo che racchiude piacere, dolore e desiderio.
Stilisticamente si alternano immagini che compensano e avvolgono nei pieni e nei vuoti, nei bianchi e nei neri, i visi deformati e le azioni deturpanti di incisioni e segni corporali.
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